La RESILIENZA, termine di natura scientifica, è usato in psicologia per indicare:
“la capacità di far fronte in maniera positiva agli eventi traumatici, di riorganizzare positivamente la propria vita dinanzi alle difficoltà. È la capacità di ricostruirsi restando sensibili alle opportunità che la vita offre senza perdere la propria umanità. Persone resilienti sono coloro che immerse in circostanze avverse riescono, nonostante tutto e talvolta contro ogni previsione, a fronteggiare efficacemente le contrarietà, a dare nuovo slancio alla propria esistenza e perfino a raggiungere mete importanti.” (cit. Wikipedia)
La buona notizia è che questa capacità non è un qualcosa che le persone hanno o non hanno: si tratta di pensieri e azioni che tutti possono imparare a sviluppare! Come? Vi avviso di non aspettarvi una bacchetta magica però qui troverete qualche consiglio pratico e utile. La cosa fondamentale è quella di allenarsi a CAMBIARE PROSPETTIVA, in particolare è importante farlo su due questioni:
1 - rivalutare il CONCETTO DI VITA, cioè riflettere su quello che noi pensiamo sia la vita. Spesso la sofferenza e il senso d’impotenza derivano da un cambiamento che noi rifiutiamo: vorremo che le cose, soprattutto quelle positive ma a volte anche le negative, non cambino perché vorremmo evitare scombussolamenti e ciò che non conosciamo. La vita però non è questo, non è immobilità. Basta guardarsi intorno, osservare la natura per rendersi conto che: la vita è cambiamento! “L’energia non si crea e non si distrugge ma si trasforma” dice una legge della fisica, ed è proprio così, tutto si trasforma e sta a noi utilizzare la nostra energia per buttarci giù o per affrontare il cambiamento cercando di far emergere il meglio per la nostra vita.
2- Il concetto di CRISI.
Questa parola risveglia in noi sensazioni d’insicurezza, di paura e, in ogni
caso, sensazioni negative. Il vocabolo “crisi” in giapponese è formato da due sottoideogrammi, quello per la parola “problema” e quello per la parola
“opportunità”. Pensare a una crisi come a un’opportunità può sembrare assurdo,
eppure, se riusciamo a cambiare punto di vista, possiamo sia uscire da quello
stato emotivo di paura che ci paralizza, permettendoci di intravedere le
infinite possibilità che la vita sempre ci offre, sia gestire il cambiamento provocato
dalla crisi in modo da arricchire la nostra vita. Provare per credere!
Un altro consiglio, più pratico, per sviluppare la
resilienza è il PORSI OBIETTIVI PICCOLI
(indirizzati a realizzare obiettivi più grandi) e costringersi a fare un po’
ogni giorno, aggireremo così la sensazione di paralisi che può creare la paura
di obiettivi più grandi e, il realizzarli, aumenterà la nostra autostima. Può
aiutare ulteriormente in questo senso il praticare dello sport:
"Quando corri, c’è una
piccola persona che ti parla e dice: <<Oh, sono stanco, i miei polmoni stanno
quasi per scoppiare, mi sento così male. Non posso continuare.>> Tu vuoi
smettere. Se impari a sconfiggere quella persona quando stai correndo,
riuscirai a non fermarti quando le cose diventeranno difficili nella tua vita.” (Will Smith)
Questa frase descrive perfettamente come il jogging possa
aiutare a sviluppare la resilienza: è un modo per allenare la nostra resistenza
psicologica oltre che fisica e per abituarci ad affrontare lo sforzo e la
fatica.
Ultimo consiglio: IMPARARE
DA CHI È RIUSCITO A SVILUPPARLA!
Sicuramente troverai degli esempi nelle
storie delle persone che intervistiamo, in più puoi approfondire le biografie
di persone come Mahatma Gandhi, Nelson Mandela, Rosa Parks, Steve Jobs … La
storia e la letteratura sono ricchi di esempi! Lasciati ispirare dalla loro
forza di volontà e capacità di reagire, dal loro riuscire a trasformare anche
il negativo in positivo.
Vorrei concludere citando le parole di un famosissimo
fisico, Stephen Hawking, perché penso riassumano bene il concetto di resilienza
nella pratica. Gli fu diagnosticata una SLA con solo tre anni di vita, patologia che furtunatamente si mostrò errata; la vera malattia gli concesse di sopravvivere oltre quel periodo. Anni dopo, in una conferenza, descrisse il
periodo durante la falsa notizia: “ …, So, però, che l’idea della morte incombente ha
cambiato la mia vita… quando ho scoperto di essere malato, mi sono reso conto
che avevo un sacco di cose da fare e che improvvisamente ne avevo voglia… ho
dato il meglio di me.” (Stephen Hawking)
Mice



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