Silvana Mariani, una bellissima donna con due occhi
azzurrissimi, attraverso i quali vede il mondo pieno di colori: quelli delle
sue illustrazioni grafiche di Open Toe. Ci siamo innamorate dei colori, delle immagini fashion e del quotidiano che si uniscono, in una grafica semplice ma decisa, a
delle brevi scritte personali. Osservando i suoi lavori si passa dal suo
cagnolino, alle zeppe del momento….riferimenti di moda all’ordine del giorno!
Ecco la sua storia…
Com’è nato il tuo progetto?
E’ stata proprio una scelta di vita in seguito ad un
licenziamento. Dopo aver fatto un percorso di quasi 15 anni da dipendente, mi
occupavo di web, ho deciso di orientarmi verso una vita diversa, sia nelle
tempistiche, sia nella cura del dettaglio del lavoro stesso.
Come sei passata da web a illustrazioni?
Avevo cominciato ad appassionarmi all’illustrazione già
prima di accostarmi al digitale, e mi ci sono ritrovata in quest’ultimo
periodo, riprendendo in mano il disegno e questa mia passione.
È stato difficile ricominciare?
è difficile, nel senso che ancora adesso mi sento di “star
provando”. La parte tecnica nel disegno non si perde, si risveglia: la mano e
il proprio stile vengono fuori; bisogna dedicarci del tempo, ma sono dentro e
bisogna solo farli riuscire.
Come scegli i tuoi soggetti?
In realtà facendo attenzione a quello che mi succede
intorno, tramite riviste, molto on line… Diciamo che la moda è il focus del
momento: c’è tanto materiale, tante cose interessanti e stuzzicanti, che poi
decido di disegnare! Per questo ho un’attenzione particolare per questo filone
fashion: diciamo che è una passione che sto coltivando recentemente a cui sono
arrivata tramite il digitale. Infatti avevo queste applicazioni per disegnare
Still life, e mi sono ritrovata ad avere come protagonisti oggetti di moda!
Ancora ne utilizzo di vari tipi…ad esempio lavoro molto con Sketchbook di
Autocad che trovo sia una delle applicazioni sviluppate meglio, per le scritte,
invece, uso Paper 53…mi son creata un po’ il mio stile usando gli strumenti in
modo personale, tra cui anche queste applicazioni e gli accessori di cui dispongono:
proprio come succede nel disegno, se utilizzi un pennello o un altro!
Si! C’è molto di personale! Ci sono anche tanti
autoritratti: invece di farmi un selfie, mi faccio un bel autoritratto! Ci sono
temi che fanno riferimento a una mia giornata, o a qualcosa di particolare che
riesco magari a cogliere fino in fondo solo io ma che comunica all’esterno,
crea un feeling ed emoziona chi osserva.
Hai avuto dei riscontri positivi per i tuoi lavori?
Beh dalle persone, si! In più, recentemente un agente mi ha
preso tra il suo portafoglio di artisti, e sta facendo promozione per poter fare
qualcosa più di rilievo. Mi piacerebbe non abbandonare comunque il digitale,
che è il mio primo amore, ma punto molto anche sulla carta stampata che ha una
visibilità ancora forte nonostante il mercato sia in crisi.
L’idea più bella sarebbe fare una rubrica illustrata, che
parli per immagini, con qualche piccola storia… Essendo le mie immagini molto
pop, con queste scritte che in realtà non fanno parte della vera illustrazione
canonica (dovrebbe raccontare tutto solo con l’immagine) ma che io trovo completino
il mio stile che contempla il dire anche qualcosa a voce: mi sento sempre molto
contaminata da generi diversi.
Dove possiamo trovare le tue opere?
Il mio canale preferenziale è internet: le mie grafiche
vengono usate anche all’estero tramite alcuni service di stampa, ad esempio per
t-shirt, oggettistica di disegn…anche la mia collaborazione al Sunday Market è
approdata tramite un vecchio contatto con Ellis, una delle organizzatrici, per
creare delle magliette a tiratura limitata per il sito Lovli. Diciamo che
questo nuovo utilizzo dei miei disegni è nato in parallelo col mio crearli…
La difficoltà maggiore che hai incontrato? E consigli per
chi volesse intraprendere una strada simile alla tua?
Le difficoltà sono ancora presenti e sono tante! Sicuramente
quella maggiore è il cambiare testa, nel senso di gestire le lotte interiori
con l’abitudine e la fiducia in se stessi… quando ogni mattina devi inventarti
il tuo lavoro indipendente, che non è più programmato come quello dipendente,
devi stare molto attenta a fare le scelte giuste, a non perdere occasioni. Il
miglior consiglio è sicuramente di iniziare: è la cosa più difficile da fare!
Bisogna cercare la spinta giusta per fare il primo passo: la mia è stata quella
di voler vivere la vita che voglio, ed avvicinandomi ai quarant’anni era un
forte desiderio! Volevo cambiare ritmi, incontrare nuova gente, lavorare
facendo quello che mi piace e non più per un progetto altrui.
È bello sapere che, a volte, le passioni ritornano
all’origine per ricrescere verso nuove strade…strade che seguono la
trasformazione e il progresso che abbiamo avuto nel tempo, nuove stanze della
nostra persona. È bellissimo vedere come queste passioni possano poi
diventare un’occasione unica e rara di ambire alla serenità e alla vita che
sempre avremmo voluto, anche professionalmente: diventa così visibile ad occhio nudo la gioia, la
curiosità, la grinta….tutto disegnata con i più bei colori possibili!
-Lou-
























